Milazzo-Gravina 0-20, tre mesi d’inibizione a Scilipoti
Il giudice sportivo sanziona la società e il giocatore… Squalificato anche il campo… Milazzo matematicamente in Serie D…
Il giudice sportivo s’è espresso: la reazione di Daniele Scilipoti all’espulsione subita nella partita tra Il Minibasket Milazzo e lo Sport Club Gravina costa carissima alla società mamertina. Arriva infatti la sconfitta a tavolino per 0-20, il -1 in classifica, i tre mesi di squalifica per l’ala grande (in fin dei conti, quattro giornate di C Silver) e una giornata di squalifica del campo (commutata in 250€ di ammenda) per l’invasione del campo di un individuo isolato.
«Gli incidenti verificatesi durante lo svolgimento della gara con conseguente mancato completamento della stessa» sono alla base della vittoria a tavolino dei gravinesi. Il «comportamento violento a livello di tentativo o tentativo di aggressione nei confronti degli arbitri», con tanto di recidiva, sono alla base della squalifica del giocatore fino al 6 giugno.
Milazzo, a questo punto, è retrocessa matematicamente in Serie D, dopo appena una stagione. I gravinesi invece conquistano la quinta vittoria di fila e agganciano il Giarre al 7º posto.
«Lo Sport Club Gravina, relativamente alle motivazioni che hanno portato alla sospensione dell’incontro con il Minibasket Milazzo, valido per il campionato di serie C Silver, stigmatizza l’informazione così come fornita dal quotidiano “La Sicilia”. Non risulta, infatti, che giocatori della squadra gravinese si siano trovati coinvolti in una rissa che avrebbe creato un clima non conciliabile con il regolare svolgimento della gara. Al di là di opinabili pareri, sarà il Giudice Sportivo a far luce sull’episodio, sulla scorta del referto arbitrale».
La rettifica della società cestistica catanese arriva all’indomani di una brutta pagina del basket siciliano. Al PalaValverde di Milazzo, infatti, la gara di Serie C Silver tra Il Minibasket Milazzo e lo Sport Club Gravina è stata sospesa perché gli arbitri non si sentivano più sicuri di tornare in campo dopo la reazione scomposta di Daniele Scilipoti, cestista dei padroni di casa, dopo un’espulsione.
«La partita viene sospesa – spiegano in un comunicato i dirigenti milazzesi – dai signori Lorefice Alessandro e Giunta Francesco di Ragusa a 3:15 minuti dall’inizio del terzo quarto con il risultato 46/38 per Milazzo e in fase di possesso palla. A seguito di una palla contesa, si vedono alcuni giocatori di entrambe le squadre discutere con il duo arbitrale, quando viene fischiato un fallo tecnico ad un nostro giocatore. L’atleta sorpreso dal fischio chiede spiegazioni al duo arbitrale che alle lamentele reagiscono con un ulteriore fischio e la successiva espulsione dello stesso facendo scatenare una reazione sicuramente sproporzionata».
Dal video della gara è visibile che il giocatore, per nulla soddisfatto della decisione di Lorefice e Giunta, si è prima diretto verso il tavolo delle ufficiali di campo e ha tentato di staccare i cavi del cronometro, ma Simona Foti, Ludovica e Valeria Vento hanno prontamente fermato il suo tentativo. Lorefice a quel punto ha chiesto alle squadre di tornare in panchina e Scilipoti, malgrado i tentativi di calmarlo da parte dei suoi dirigenti e compagni, non si è fermato e ha spinto via il fischietto. È poi intervenuto Giuseppe Marchesano, allenatore gravinese e poliziotto, che ha scortato il quintetto arbitrale negli spogliatoi. Scilipoti infine ha avuto un’altra reazione scomposta.
La versione del video differisce con ciò che dichiara la società milazzese, secondo cui la reazione «non ha mai creato nessun problema agli arbitri se non di natura verbale. Si vuole evidenziare anche l’immediato intervento dei dirigenti nel far calmare il nostro tesserato. Visto il ritardo con cui l’atleta abbandonava il campo di gioco accompagnato dai dirigenti della società, gli arbitri in modo un po’ troppo frettoloso sospendono la partita chiudendosi nello spogliatoio accompagnati dal dirigente addetto agli arbitri che contattavano le forze dell’ordine, segnalando rischio per la loro incolumità, quando invece i carabinieri hanno verificato e constatato che non sussistevano pericoli per incolumità dei due fischietti».
Roberto Quartarone
da “La Sicilia” del 05/03/2019