Il lungo della squadra di Serie C reduce da 7 vittorie di fila… «Lazzara ci pensa da lassù»… «Ora non abbiamo più nulla da perdere»…
Lo Sport Club Gravina ha vinto la settima partita consecutiva espugnando il PalaVolcan e conquistando così la matematica salvezza: l’anno prossimo disputerà per la quinta stagione di fila la Serie C Silver. Ancora non è certa dei play-off: lo sarà solo se vincerà una gara tra Barcellona, domenica in casa, e Cocuzza, il 31 in trasferta, o se Adrano perderà una sfida tra Alcamo e Milazzo. Cambia poco: la squadra di coach Peppe Marchesano ha compiuto un’incredibile rimonta dopo un girone d’andata travagliato e al di sotto delle aspettative.
«Ad Acireale è andata più o meno bene – spiega l’ala Enzo Santonocito, quest’anno alla miglior stagione in carriera –, siamo stati sempre avanti e avevamo preso il distacco. Poi abbiamo sofferto la stanchezza. Roberto Saccà ha messo tre bombe in quel momento, quando non riuscivamo a trovare il canestro. Stranamente Barbera ha tirato poco, forse perché ha visto noi che segnavamo, e si è occupato di difendere Patanè, che secondo me è il miglior giocatore dei granata».
Il trentello tondo di Santonocito, condito da tre triple, è la sua miglior prestazione in carriera: si era fermato a 29 in Cus Catania-Augusta nel 2012 e in Gravina-Adrano di quest’anno. I suoi 16,3 punti sono la miglior media della sua carriera; lui che è stato svezzato dal Cus Catania, conta una presenza in B con la Pall. Catania, ha visto la C1 con Paternò e Acireale, ha sfiorato una promozione con il Gad Etna e dal 2016 è alla corte di Natale De Fino.
«Siamo una squadra che predilige il gioco corale – afferma –, non abbiamo la punta di diamante che può cambiare la partita. Una volta sono io, un’altra Barbera… era necessario un equilibrio, che s’era rotto quando se n’è andato Orazio Livera. Bisognava rimettere in piedi la squadra, che ha avuto un periodo di buio. Il coach è stato bravissimo in questo, è stato come mettere assieme una squadra nuova. In più ci siamo uniti maggiormente da quando se n’è andato Giuseppe Lazzara. Lui ci pensa da lassù. Ora che non abbiamo più nulla da perdere, giocheremo più rilassati».
Dalla scomparsa del fotografo, la squadra ha inanellato un filotto che mancava dai tempi della promozione in DNC, nel 2011. «Le sette vittorie sono state inaspettate – prosegue l’ala del ’92 –, soprattutto quella contro Ragusa. Poi siamo stati una squadra altalenante, ma abbiamo gestito bene alcune partite. Non ci aspettavamo i play-off. Sarà difficile contro Barcellona, che è la squadra più attrezzata insieme a Ragusa. È veramente molto forte Mancasola. All’andata ce la siamo giocata, anche senza Barbera, Giovanni Alì la sparava da ovunque: lui è il giocatore più migliorato».
Considerando la sua grande stagione, qualcuno l’avrebbe visto bene all’Alfa di Serie B… «No, no – smentisce lui –. Conosco tutti all’Alfa, la Serie B è un’esperienza bellissima. Quando ero in C1 con Paternò e Acireale era bello affrontare avversari molto forti, avrei voluto ripetere l’esperienza ma per impegni lavorativi mi sono imposto un massimo di allenamenti. Certo, avere più responsabilità mi mette più carica. A Gravina siamo una squadra a cui piace giocare insieme. Non sono la star come Brics: sono in condizione, posso far bene. Magari la prossima giornata qualcun altro segnerà di più. Noi ci divertiamo tantissimo, siamo un mix di lavoratori e giovani. Metterci insieme è difficile e dà una marcia in più riuscirci».
Roberto Quartarone